COR 2023

Cos’è la Co.R (Comunità di Ricerca)

La Comunità di Ricerca (Co.R) è uno spazio permanente di riflessione e ricerca interdisciplinare, dove si raccolgono e si elaborano discorsivamente le questioni estetiche, poetiche e politiche sollevate da Altofest. 

Nell’ambito della Co.R autrici/autori, studiose/i, artiste/i portatrici di molteplici prospettive e competenze, sono invitati a condividere pratiche di pensiero ed animare spazi di discussione.

Le attività della Co.R sperimentano possibili innesti tra creazione artistica e conoscenza teorica, generando opportunità di collaborazione e discussione tra artiste/i e ricercatrici/tori.

Il pensiero in Altofest è sempre incarnato, esposto all’incontro e alla contaminazione, situato in seno ad una collettività.

Le pratiche della Co.R sorgono nella breccia comunicativa e linguistica che si apre attraverso l’incontro tra i linguaggi delle discipline teoriche e specialistiche e le domande sollevate dalla comunità eterogenea di cittadine/i e artiste/i che si raccolgono in Altofest.

I percorsi e le attività della Co.R si sedimentano in diversi formati, producendo molteplici tracce letterarie, discorsive e visive. Così il percorso di un discorso corale emerge e si evolve insieme ad Altofest, anno dopo anno.

La Co.R è coordinata da Loretta Mesiti, dramaturg di Altofest.

ATTIVITÀ

Il Foglio del Fest

Ideato da Silvia Mei e curato da Silvia Mei e Loretta Mesiti, il foglio traccia una guida estetico-teorica per la Comunità del Fest. 

Il foglio accompagna l’esperienza di Altofest, sollecitando molteplici percorsi di lettura e riflessione.

Edizione 2023


Edizioni precedenti:

Voice Over

Le Voice Over scandiscono la metà giornata della programmazione, insieme al Picnic. Un convivio giornaliero che riunisce la comunità di Altofest per riflettere assieme ad artiste/i ed operatrici/operatori culturali sulle questioni estetiche sollevate dalle performance in programma.

Le conversazioni sono aperte e trasmesse su Radio Leib.

In questa edizione 2023, la prima Voice Over, il 15 giugno, sarà dedicata alle fonti teoriche, e non solo, che hanno ispirato le performance in programma. Abbiamo infatti chiesto alle artiste/i di condividerne brevi estratti, che leggeremo insieme.

Le fonti condivise sono visionabili QUI.

Continueremo poi, dal 16 al 18, accogliendo lo sguardo reciproco delle/gli artiste/i, a cui abbiamo chiesto di porre alcune domande a partire dai lavori in programma che avranno visto.

Agorà

L’Agorà è un’assemblea aperta che riunisce le/gli Artiste/i in residenza e le/i cittadine/i che li ospitano, Donatrici/Donatori di Spazio, invitati a considerare la dimensione politica della propria partecipazione ad Altofest. L’incontro è trasmesso su Radio Leib.

Filo conduttore dell’Edizione di quest’anno sarà il concetto di Cittadinanza Poetica. Come, dove, quando abbiamo bisogno che la poesia faccia breccia nel quotidiano, per sovvertrlo e dare luogo a nuovi spazi di azione? In che misura, ciascuno di noi, si sente chiamato ad esercitare una presenza “poetica” oltre che “politica” in seno alle proprie comunità? E dove emergono possibili conflitti? 


Queste domande saranno alla base dei tavoli di lavoro curati e coordinati da Vicky Solli e Ilaria Garzillo.

L’Agorà è un’assemblea aperta ed è trasmessa su Radio Leib.

Congiunzione

In grammatica, la congiunzione è una parte invariabile del discorso usata per collegare tra loro due o più elementi all’interno di una proposizione; in astronomia, la posizione di due astri aventi in un dato istante la medesima longitudine rispetto a un altro astro; in matematica, nella teoria degli insiemi, prende anche il nome di intersezione o prodotto logico. In Altofest, il termine inaugura una nuova pratica, rivolta a quegli artisti che negli anni si sono avvicendati nelle sue programmazioni; invitandoli a “ricongiungersi” in una residenza di creazione collettiva e ad entrare in dialogo con la voce di uno studioso, un critico, un teorico, per indagare una questione strutturale, poetica o politica, caratteristica del dispositivo di Altofest.
Nel contesto della Comunità di Altofest, si vuole inaugurare un dialogo germinale, aprire uno spazio inedito, una nuova soglia di interazione, un territorio liminale. Qui, la prospettiva creatrice è ribaltata, la produzione artistica diventa funzione della produzione critica e teorica. 
Il ciclo in corso riunisce Claudia Fabris e Maurizio Alampi in un percorso “congiunto” di ricerca su Le economie di Altofest. La loro ricerca pluriennale, interseca le pratiche di risignificazione poetica ed etimologia comparata caratteristiche dell’opera di Claudia Fabris, e differenti tradizioni “indisciplinate” del pensiero economico, esplorate da Maurizio Alampi, per riformulare e mettere in discussione le fondamenta delle nostre nozioni di dono, commercio, scambio, comunità, condivisione, generazione.

Estratti dalla ricerca in corso

MEMBRI 2023

Rosa Coppola

Rosa Coppola: ha studiato germanistica e slavistica a Napoli, Amburgo, Berlino e Tomsk; nel 2019 ha è stata borsista di ricerca DAAD presso l’Institut für Theaterwissenschaft della FU di Berlino; nel 2020 ha conseguito il dottorato di ricerca in letteratura tedesca contemporanea presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” con la tesi Der Elefant im Raum. Kathrin Rögglas Prosawerk im Spannungsfeld zwischen Engagement und Performanz ; attualmente è Post-Doc-Fellow della Alexander-von-Humboldt-Foundation presso la LMU (Monaco di Baviera) con il progetto di ricerca Hybride Verfasser des künstlichen Dichtens: Eine Studie zur stochastischen Lyrik von Max Bense. I suoi interessi di ricerca includono: forme di Sprachskepsis e Sprachkritik, rappresentazione e concettualizzazione dell’artificialità, configurazioni del destinatario della lirica nel contesto della letteratura tardo moderna e contemporanea in lingua tedesca.

Maria Francesca De Tullio

Maria Francesca De Tullio è ricercatrice in Diritto costituzionale all’Università degli Studi di Napoli Federico II. È stata ricercatrice post-doc presso l’Università di Antwerp, all’interno del progetto Cultural and Creative Spaces and Cities (www.spacesandcities.com). È autrice di due monografie: “Uguaglianza Sostanziale e le Nuove Dimensioni della Partecipazione Politica” e “Diritti, vincoli di bilancio, ripresa economica tra miraggio e realtà” e componente del gruppo di ricerca “Costituzioni nell’era di Internet” dell’Associazione Internazionale di Diritto Costituzionale (I.A.C.L.), del Comitato di redazione del blog Lecostituzionaliste e della RICDP – Red Internacional de Cátedras, Instituciones y Personalidades sobre el Estudio de la Deuda Pública. Le sue principali aree di ricerca sono: rappresentanza politica e democrazia partecipativa, politiche culturali, antiterrorismo e stati legali di emergenza, privacy e diritto di Internet. Inoltre, è attiva nel collettivo Feministisation of Politics (https://municipalisteurope.org/fop/) e svolge il ruolo di esperta giuridica nel dialogo sui beni comuni .

Claudia Fabris

Claudia Fabris nasce a Padova nel 1973. Si avvicina all’arte a 16 anni con la fotografia, che non abbandonerà più. I suoi occhi saranno sempre i primi a saperlo, la mente lentissima a spiarli. Poi arriverà la danza, il teatro con Tam Teatromusica (premio speciale UBU 2014) con cui collaborerà per anni e la creazione d’abiti. Nel 2011 inizia un percorso performativo personale sulla parola con La Cameriera di Poesia, ristorazione itinerante di poesia in cuffia dal vivo, che porta ovunque in Italia; da allora è gentilmente nomade. Nel 2013 inizia a scrivere le Parole Sotto Sale, piccolo vocabolario poetico, pubblicate nel 2020 dalla casa editrice AnimaMundi di Otranto e ad apparire nelle città come Nostra Signora dei Palloncini, regalando le proprie parole a chi le parla. Intreccia con sempre maggior adesione il proprio percorso artistico con Altofest a Napoli dalla prima edizione, con La Luna e i Calanchi ad Aliano e Verso Sud a Corato (Bari). Ama il Sud e la sua luce. E’ convinta che la Bellezza e lo stupore silenzioso che genera possano ancora ricondurre ogni uomo allo spazio intimo e sacro della propria anima dove ogni trasformazione e rinascita trae origine, forza e nutrimento. Crede che la tecnologia più potente sul pianeta terra sia il linguaggio, al corpo come luogo della rivelazione, e che l’Arte non dovrebbe essere un evento, ma parte integrante della vita quotidiana. Per questo lavora.

Silvia Mei

Silvia Mei è docente presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia, dove insegna “Storia del teatro” e “Storia e didattica della musica e della danza”. Ha insegnato presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e il FISPPA dell’Università di Padova. Dirige “Culture Teatrali”, per la quale ha curato nel 2015 la monografia La terza avanguardia. Ortografie dell’ultima scena italiana. La sua ricerca storica si concentra sulla storia delle attrici tra Otto e Novecento e sulle forme di teatro “irregolare” nella Parigi di fine Ottocento. Si occupa inoltre di iconografia teatrale, estetica della scena contemporanea e fotografia per il teatro. Autrice di numerosi saggi e articoli in italiano, francese, inglese e spagnolo, ha recentemente pubblicato Dramaturgie dello sguardo (Edizioni di Pagina, 2020). Nel 2018 è uscita la sua prima monografia: Essere artista. Eleonora Duse e Yvette Guilbert: storia di un’amicizia (Editoria e Spettacolo).

Loretta Mesiti

Loretta Mesiti è dramaturg, autrice, curatrice di processi di scrittura collaborativa e vive a Bruxelles. La sua ricerca esplora pratiche artistiche capaci di aprire spazi inediti di cooperazione e di inaugurare strutture ecosistemiche di lavoro. Sperimenta procedure poetiche per liberare il linguaggio da automatismi egoistici e convertirlo in un dispositivo di riappropriazione immaginativa del reale. Nel 2022 ha fondato, insieme a Meike Gleim, A science of singularities (www.scienceofsingularities.eu), un laboratorio di ricerca artistica e pratiche di immaginazione democratica. Dal 2021 è co-moderatrice delle attività di Altereurope. Futures Manufactory. Dal 2011, nell’ambito della sua lunga collaborazione con Teatringestazione, è dramaturg di Altofest e coordina la Comunità di Ricerca Co.R. Tra i suoi progetti come dramaturg, la performance Blickakte. Betrachtungen aus der Ferne, diretto da Daniel Schauf, ha vinto il premio della giuria “Was heißt hier fremd” (Cosa c’è di strano qui) al Theater Drachengasse di Vienna nel 2012. Tra le sue opere letterarie, la raccolta poetica Geologhemi è stata premiata con la menzione speciale della giuria del premio Lorenzo Montano per la poesia nel 2017.

Federica Terracina – incredible fox

Federica Terracina (incredible fox) è un artista indipendente, specializzata nell’arte tessile; pittrice, costumista e formatrice. L’astrazione fenomenica influenza tutta la sua ricerca pittorica, è allieva di Michele Cossyro. L’interazione con lo spazio è la chiave della sua pratica. Il suo lavoro è stato presentato in diverse occasioni quali Lunetta Without frontiers, Mantova; Valletta 2018 Capitale Europea della Cultura; Altofest International Contemporary Live Arts, Napoli; Musèe en Herbe, rue Rivoli, Parigi; «Factory Pd’A» Museo contemporaneo Testaccio, Roma.

Dal 2015 al 2019 è autrice degli interventi grafici del “Foglio del Fest”, guida estetica di Altofest, redatto dall’OCr (Osservatorio Critico), Displace Altofest Valletta 2018 a cura di Silvia Mei e Loretta Mesiti.

Dal 2022 studia tessitura, presso la Fondazione Arte della Seta Lisio, qui realizza il tessuto conduttivo playground Abito Sonoro, progetto multidisciplinare, collaborazione attiva con G. Villani e F. Zedde.

www.incrediblefox.com

Maurizio Alampi

Inizia il suo percorso dalla facoltà di Scienze Economiche e Sociali dell’Università della Calabria, dove si laurea e successivamente insegna Diritto Pubblico dell’Economia, materia al confine di due discipline “forti” come Economia e Diritto.

Attratto dalla contaminazione come principio di fertilizzazione di ogni percorso di studi (e non solo), partecipa a varie ricerche sui differenziali di sviluppo e sull’analisi delle cause dei divari territoriali, con particolare riferimento al Sud d’Italia.

In banca, vivendo dall’interno il processo di concentrazione del sistema,  si occupa,  a vari livelli di responsabilità, di analisi congiunturale delle economie locali e delle potenzialità legate ai nuovi strumenti della programmazione negoziata.

Successivamente, segue l’evoluzione della “legislazione economica” anche attraverso la presenza in varie società di studi, ricerche e formazione.

Negli ultimi anni, non troppo casualmente, incontra sul proprio cammino il mondo dell’arte e scopre ulteriori e impreviste possibilità di crescita personale.

Dario Gentili

Dario Gentili insegna Filosofia morale all’Università di Roma Tre. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Etica e Filosofia politico-giuridica presso l’Università degli Studi di Salerno; nel 2009-2010 ha svolto una borsa di studio post-dottorato in Filosofia e Storia delle Idee presso il Sum (Istituto Italiano di Scienze Umane); è stato titolare di una borsa di studio post-dottorato DAAD presso il Walter Benjamin Archiv di Berlino; nel 2013-2014 è stato assegnista di ricerca presso il Sum/Scuola Normale Superiore di Pisa; nel 2014 è stato visiting researcher presso la Heinrich-Heine-Universität-Düsseldorf. Si occupa di pensiero italiano contemporaneo, di analisi dei dispositivi spaziali nel pensiero politico, giuridico e architettonico occidentale e di concezioni della crisi in ambito politico ed economico. È autore di saggi e articoli pubblicati in diverse lingue. Ha scritto le seguenti monografie : Il tempo della storia. Le tesi “sul concetto di storia” di Walter Benjamin (2002; 2019); Topografie politiche. Spazio urbano, cittadinanza, confini in Walter Benjamin e Jacques Derrida (2009); Italian Theory. Dall’operaismo alla biopolitica (2012); Crisi come arte di governo, Quodlibet, Macerata 2018, II ed. 2022 (tradotto in tedesco e inglese).