Poietes
a cura di Gesualdi | Trono

“Dar da leggere all’altro significa anche lasciar desiderare, o lasciare all’altro il posto di un intervento con il quale potrà scrivere la sua interpretazione: l’altro dovrà poter firmare nel mio testo. Ed è qui che il desiderio di non essere compresi significa semplicemente ospitalità alla lettura dell’altro”
Derrida, Il gusto del segreto, 1997
La lettura comunitaria ad alta voce può dare luogo ad uno spazio di “ri-conoscenza” – intesa come gratitudine, reciprocità, rivelazione, sapere, promessa, incontro, risonanza, comprensione. La pagina del libro si fa casa comune. Le parole ci confortano e allo stesso tempo ci sollecitano domande nuove. Nell’ascolto reciproco si rinnova quel patto poetico che ci chiama tutti alla responsabilità dello sguardo.
A partire dall’analisi del meccanismo di evocazione e apparizione affidato alla parola, che è alla base dell’opera Chorea Vacui e di molte altre opere di Teatringestazione, condividiamo un percorso di creazione, che decontestualizzato dalla sua funzione produttiva, dà luogo ad un incontro inedito, volto a fare della vista una esperienza collettiva. Ci affideremo alla pratica della lettura partecipata, per poi muoverci dal testo allo spazio che ci circonda, dove la parola si fa geometria e la visione si manifesta. Ci eserciteremo alla descrizione del visibile e dell’invisibile. Scopriremo che vedere è scrivere, nominare è creare.
Chiamiamo a raccolta i partecipanti per compiere un gesto atletico collettivo, lanciati a capofitto tra le righe, nello slancio aerobico della voce, portati dal flusso del discorso, rincorrendo le parole; pronti a cambiare andatura, articolando la lunghezza dei passi nella cadenza dei capoversi. E in un ultimo scatto, passare ad altra bocca la testimonianza delle immagini evocate, di un paesaggio nuovo.
L’obiettivo è recuperare la vista, dilatare lo sguardo, stravedere insieme, dare voce agli occhi.
Intendiamo la genesi dell’opera non come atto autarchico, realizzazione di un disegno concepito a priori, ma come disposizione a formulare la domanda viva e impellente che si impone fra gli elementi e le fonti a disposizione.
Nel momento della creazione scenica gli elementi che si offrono nello spazio vengono letti e disposti come parti del discorso in un processo ermeneutico condiviso, che porta a disvelare un livello sempre più articolato e complesso della domanda che sta all’origine della struttura del lavoro.
La parola scritta viene osservata come spazio, dove trovar posto. Tra gli occhi che la scrutano, il fiato che la spinge e la lingua che l’addomestica, si fa statura e corpo il poietès.
Il laboratorio si rivolge ad ogni fascia di età, interesse, esperienza, comunità di cittadini o soggetti fragili, professionisti della scena e non, performer e non.
La sua articolazione e declinazione si adatta al tipo di destinatari, spazi e tempi, da concordare con la struttura ospitante.
Può svolgersi in spazi formali e non, al chiuso o all’aperto.
La durata può condensarsi in una formula intensiva di due o più giorni, o declinarsi in più appuntamenti lungo l’arco di un periodo più lungo.
In accordo con lo spazio ospitante e in sintonia con la sua programmazione, è possibile prevedere o meno un esito aperto al pubblico.
INFO
In due appuntamenti distinti e indipendenti, incontreremo un massimo di 16 partecipanti.
Aperto a chi abbia esperienza anche minima di scena, resistenza fisica e attitudine al movimento.
Non importano l’età, la lingua, la provenienza geografica.
I sessione/ 60 euro
– 23 e 24 aprile, dalle 10:00 alle 17:00
II sessione/ 60 euro
– 28 e 29 maggio, dalle 10:00 alle 17:00
Dove:
La Serra – art & theater nursery
Napoli, vicoletto II Santa Maria ad Agnone
Per iscriversi:
inviare una email a info@teatringestazione.com
Oggetto email: animali lab – sessione (specificare se prima o seconda) – nome e cognome.
Corpo email: breve nota biografica, accompagnata dai dati anagrafici e di contatto.
info@teatringestazione.com
+39 320 0304861