Attività teatrale 2021/2022 – Casa Circondariale di Poggioreale-Napoli
Un progetto di Teatringestazione
a cura di Gesualdi | Trono
Con il sostegno dei fondi otto per mille della Chiesa Valdese
Ideato nel 2019, rimasto in sospeso a causa della pandemia, prende finalmente vita nel 2021 Bar- Abba, un progetto sperimentale che riunisce un gruppo scelto di detenuti ai propri figli adolescenti, in un percorso di laboratorio teatrale all’interno della Casa Circondariale di Poggioreale-Napoli.
Il progetto si ispira alla Carta dei diritti dei figli dei genitori detenuti, che riconosce formalmente il diritto di questi minorenni alla continuità del proprio legame affettivo con il proprio genitore detenuto e, al contempo, ribadisce il diritto alla genitorialità dei detenuti.


In aramaico “Bar” vuol dire figlio e “Abbas” vuol dire padre. Barabba, figura biblica criminale e spesso criminalizzata, era dunque “figlio di un padre” – qualunque, aggiungiamo noi, ovvero sottratto alla relazione, restando dunque figura indefinita. Una condizione che potenzialmente può essere vissuta da tutti, ma che in carcere è subita dai figli prima e dai padri poi.
Non si è figli se non accanto ai padri. L’assunto può sembrare banale, ma non quando padri e figli sono separati per forza maggiore. In questi casi infatti si può perdere per sempre l’occasione di essere sia figli che padri, con tutte le conseguenze del caso, la cui ricaduta non è soltanto singolare, riferibile ai soggetti direttamente coinvolti, bensì sociale, ripercuotendosi sull’intero sistema di relazioni sociali che regolano la vita di una comunità.
Il riferimento che fa il titolo del progetto ad una figura controversa, spesso confusa, demonizzata, rimasta indefinita, brigante, rivoltoso, o Cristo stesso, vuole essere d’ispirazione ad una percorso che attraversa il tema della genitorialità in carcere e le sue declinazioni (identità, autorità, eredità, relazione, autonomia, educazione, trasmissione, autodeterminazione, responsabilità sociale), parte della più ampia riflessione sulla dignità.
La condivisione dal vivo dell’attività, e da remoto dei suoi compiti preparatori, produce una tensione costante che modifica la percezione della condizione di separazione.
Il percorso teatrale di creazione offre strumenti linguistici nuovi, nutre l’immaginario, dando luogo ad un campo di incontro inedito.
Il percorso prevede aperture pubbliche intercorso, volte alla messa in condivisione dell’esperienza attraverso diversi esiti e formati.
Su queste pagine sarà possibile seguire il tracciato del percorso, gli sviluppi del progetto, le aperture pubbliche e le possibilità di coinvolgimento nelle sue fasi partecipative.
Con il sostegno dei fondi otto per mille della Chiesa Valdese
