Artisti2017

   Altofest






ARTISTI

   Altofest






Witajcie/Welcome

Aurora Lubos (PL)
Aurora Lubos (PL)  Witajcie/Welcome Altofest
photo: Maciej Sierpień
trailer video

Mi interessa l’essere umano, quello salvo, eppure incapace di accettare i propri simili in fuga da conflitti, guerre, oppressioni, fame e morte. Mi interessano le condizioni di conflitto, di pericolo, di sofferenza, e la possibile reazione dell’uomo occidentale, nutrito e felice, se si trovasse in quelle condizioni, e cosa proverebbe allora verso persone la cui vita è quotidianamente una battaglia per la sopravvivenza
“Tante persone, neonati, bambini, uomini, donne, famiglie, anziani, disabili, ogni fase della vita e ogni tipo di essere umano, gli stessi che puoi incontrare nel tuo quartiere.”
[frammento di testo, dichiarazione di un volontario nel campo rifugiati di Dobova, Slovenia]

Uno degli elementi dello spettacolo è costituito dalla documentazione della performance From the water, tenutasi sulla spiaggia di Sopot, lo scorso Ottobre in occasione della Giornata della Solidarietà per i Rifugiati. Era la mia posizione riguardo ai migranti morti in mare, rendendo quelle immagini tangibili nella nostra realtà Polacca. Per suscitare empatia negli spettatori, privi di partecipazione.

Testo, video, oggetti e performance: Aurora Lubos
Musica: Alex Catona


Aurora Lubos (PL)

Aurora Lubos

Artista indipendente e performer rappresentativa della scena contemporanea di Gdańsk e in Gran Bretagna. Autrice di numerose performance soliste forti e insolite, in cui dichiara la sua posizione di condanna verso la violenza domestica, tra gli altri temi.

Alex Catona

Artista pluridisciplinare con una vasta attività internazionale di insegnamento e performativa. Musicista di Avantgarde, danzatore, scrittore, coreografo, artista visivo, filmmaker, regista teatrale e drammaturgo. La sua area di interesse principale è l’avanguardia sperimentale tra performing art e arti visive, nello specifico la relazione tra suono, corpo e contesto.



cargocollective.com/auroralubos

Supported by

istutoto polacco

   Altofest






La raccolta

Anna Sobczak (PL)
Anna Sobczak (PL)  La raccolta Altofest

Un’installazione video che combina una serie di filmati risalenti alla crisi di Governo del 2013 che portò Silvio Berlusconi a rassegnare le proprie dimissioni. Le immagini di un rigoglioso giardino in Toscana, lasciato a marcire, rappresentano la metafora più precisa dell’Italia dopo 20 anni del suo governo.

video by Anna Sobczak


Anna Sobczak (PL)

Born in Poland, emigrated to Germany at the age of 7. Studied Fine Art in Syria, Brasil and
Italy. Based in Napoli, Italy.
Having changed residence country over 10 times in my life, communication has become a vital skill – a necessity that has had major influence on the ideas and the methods I work with. My main experience is in woking with communities locally and in design for social purposes. I use interactive approaches (preceded by a period of research), usually interviews or talks, and transform the resulting ideas or images in installations, performances or sculptures, themselves sometimes being interactional. Not linear at all,those steps cross-fertilize.
I have touched issues as hearing impairment, women’s rights, sexual harassment, mafia related environmental crimes, rituals and violence. I feel inspired by Situationist theory as well as P. L.Wilson, both focused on creating temporary spaces for the purpose of pursuing authentic desires, putting major weight on the appropriation and changeability of public space.I have worked as an actor and dancer for many years, which certainly influenced my way of interacting with space and people, and the creation of poetical images. Very often, lacking language skills or knowledge of cultural codes, the only way to meet on common ground is through the language of the others. Understanding and expressing myself through their experience helps me to unveil the poetry of ordinary life. In this process both parts are essential: the outer world as well as my glance. Offering an experience to the observer is very powerful, in the sense that it makes her/him understand where power allocation happens in everyday life, and boils it down for me to the conviction that call center employees and garbage men go through the same heroic challenges as described in ancient mythology.Twisting reality through my art is another way of giving relief from oppressive structures.



polapolanski.com

   Altofest






CrossWord

Matteo Marfoglia (UK)
Matteo Marfoglia (UK)  CrossWord Altofest

Una coreografia ispirata alla voce come tema, che si traduce in una risposta umana e fortemente emotiva attraverso il linguaggio del corpo. Il limite linguistico lascia il linguaggio del corpo come unico elemento di connessione tra pubblico e performer.

Produced by National Dance Company of Wales
Supported by the Arts Council of Wales and Wales Arts International

con Alexandra Pholien
Costumi: Panayiota Koushiappa
Musica: In Memoriam by Les Choristes


Matteo Marfoglia (UK)



matteomarfoglia.com/

Supported by

   Altofest






Cosmopolitan Beauty – Studio anatomico sul Corpo

Davide Valrosso / Associazione Culturale Van (IT/Firenze)
Davide Valrosso / Associazione Culturale Van (IT/Firenze)  Cosmopolitan Beauty – Studio anatomico sul Corpo Altofest

Ho immaginato una performance capace di mutare costantemente, dove i gesti appaiono come appunti di viaggio scritti disorganicamente. Dove la bellezza appare come il frutto di una conquista, di uno spostamento di un viaggio dell’uomo verso un luogo indefinito. Cosmopolitan Beauty è il regno delle cose perdute che hanno lasciato una loro traccia nell’esperienza del corpo. E’ il frutto di un viaggio, un luogo contraddittorio dove si fa esperienza della fragilità delle cose, ma anche della loro forza. È un’isola che si richiude in se stessa, ma che resta aperta al luogo che la contiene.

Artista Associato Festival Oriente Occidente
Produzione CANGO_Centro di produzione sui linguaggi del corpo della danza
Con il sostegno del Teatro Pubblico Pugliese

Di e con Davide Valrosso
Musica: Greig Heines – Komorova
Foto: Ingrid bordesoulle


Davide Valrosso / Associazione Culturale Van (IT/Firenze)

Davide si diploma presso L’English National Ballet, poi studia in numerosi centri di formazione contemporanea quali: London Contemporary, Ramber School, Rafineri ecc. Per cinque anni ha lavorato stabilmente con la compagnia Virgilio Sieni, sia come danzatore che in qualità di performer e formatore all’interno dell’Accademia del Gesto. Durante la sua carriera inoltre collabora in qualità di interprete con artisti visivi e coreografi, tra cui: Tino Sehgal, Paolo Bronstein, Ariella Vidach Laura Corradi, Paolo Mohovich, Gustavo Ramirez, Jacopo Godani, Eugenio Scigliano, Raymon Sullivan, Daniele Ninarello, Antonello Tudisco, Raphael Bianco, Pascal Touzeau, Cristina Rizzo, Fabrizio Favale. Attualmente impegnato come danz’autore nel progetto “Cosmopolitan Beauty”, produzione CANGO_Centro di produzione sui linguaggio del corpo e della danza e supportato dal Teatro Pubblico Pugliese (selezione Anticorpo 2017) e nel suo ultimo progetto “We_Pop”, produzione Festival Oriente Occidente di cui è artista Associato è selezionato alla NID Platform 2017. È coinvolto inoltre nel progetto “Prove D’autore XL”, nell’ambito del quale ha creato “Whisper” per il Triennio del Balletto di Roma sotto la direzione di Roberto Cassarotto. Davide sarà presto impegnato nella creazione di “70.000” per l’Accademia Nazionale di Danza di Roma.



associazioneculturalevan.it/

   Altofest






The Selfies

Pryzmat Dance Company (PL)
Pryzmat Dance Company (PL)  The Selfies Altofest

E’ possibile tradurre in danza il limite della manipolazione? Siamo costantemente manipolati: prodotti,
campagne pubblicitarie, spot, opinione pubblica, media, autorità – sono i Creatori dei nostri trend e della nostra coscienza – stanno entrando nelle nostre vite in modo molto sottile ed estremamente accurato. Il potere di questo meccanismo è l’essere omnicomprensivo. Libero mercato, libera scelta; solo un’illusione. Ogni volta ci viene chiesto di scegliere tra possibilità imposte, all’interno di un mondo costituito dal progresso continuo, dalla brama, dall’apparenza, dall’illusione, dal mercato, dalla produzione incessante. PRYZMAT DANCE COMPANY ha posto l’accento sull’aspetto della manipolazione, sul suo potere e i suoi limiti. Al centro di tutti questi fenomeni c’è sempre un essere umano. PRYZMAT cerca di rappresentare l’intricata rete di relazioni umane in cui sia il corpo umano che i suoi sentimenti sono diventati prodotti in vendita. E’ possibile vivere con una faccia diversa dalla propria?
“Selfie” – La foto che ognuno si scatta, di solito scattata con uno smartphone o una webcam e condivisa sui social. E’ la parola più popolare nel 2013 secondo l’Oxford University Press.

ARToffNIA art and dance foundation
– award -main award on national festival “Ogólnopolski Festiwal Alternatywnych Teatrów Tańca OTWÓRZ OCZY” in Słupsk/Poland
– Moreover, the spectacle was presented at
XXII International Theatre Festival „Rożdzestwnski parad” in Sankt Petersburg, Russia, December 2015

choreography and concept: Katarzyna Grabińska
dancers and creation: Joanna Woźna, Paulina Spiel, Oliwia Kalinowska, Kamila Olszewska
dramaturgy consultation: Tatiana Asmolkova
costumes: Ada Jędrych
lights: Jerzy Świtoń
production: ARToffNIA art and dance foundation


Pryzmat Dance Company (PL)

PRYZMAT DANCE COMPANY è una compagnia di danza fondata nel 2007, che appartiene alla fondazione per le arti e la danza di Olsztyn (Polonia). Il direttore artistico e Presidente dell’associazione è Katarzyna Grabińska (premiata dal Presidente della città di Olsztyn, da fondazioni e festival anche come coreografa). La compagnia è costituita da persone il cui linguaggio comune è la danza. La Compagnia e la Fondazione producono spettacoli, progetti interdisciplinari, incontri di danza, e si occupano di progetti pedagogici con bambini, ragazzi e adulti. I ballerini partecipano alle co-produzioni, cooperando costantemente con Warmia and Masuria Filharmony, Planetarium in Olsztyn, Theatre of S.Jaracz in Olsztyn (ad esempio Opera „Jaś i Małgosia” diretto da Włodzimierz Nurkowski, „Amahl i nocni Goście” diretto da Janusz Kijowski in Filharmony presso Olsztyn, lo spettacolo „Sztumistrz z Lublina” diretto da Janusz Kijowski o il progetto „Pink Floyd” e “The Best of Queen Show” presso il Planetarium di Olsztyn). In produzioni proprie come lo spettacolo recente „The Selfies” diretto da Katarzyna Grabińska or „Carpe(t) Diem” diretto da Anna Piotrowska al Theatre of S.Jaracz di Olsztyn o „5 Elements Show” presso Filharmony PRYZMAT DANCE COMPANY organizza progetti internazionali:
– nel 2014 è in residenza creativa a Barcellona per nuove produzioni „I see a spider” diretto dai coreografi spagnoli Mirei de Querol, Cecili Colacrai, Anna Rubirola
– nel 2015 è in residenza creativa in Israele a prendere parte ai workshop con Batsheva Dance Company,
Vertigo Dance Company, Yasmeen Gooder Company (come restituzione della residenza – new performance
„WAR-iacja” documentati attraverso opere filmiche)
– nel 2016 partecipa al festival di teatro internazionale „Rożdzestwnski parad” in Sankt Petersburg con „The Selfies”
– in 2016 è in residenza artistica in Sicilia – workshop con Anna Piotrowska, lavorando alla nuova produzione „Carpe(t) Diem” la cui prima si è tenuta presso il Theatre im.S.Jaracza di Olsztyn a December 2016 e presso il Rozbark Theatre a Bytom a Aprile 2017 (come elemento del programma residenziale „Rozbark Residence”). Una delle attività della compagnia è l’insegnamento. Ci sono 10 gruppi di giovani danzatori allenati in maniera professionale ogni giorno. Vengono coinvolti in vari progetti, della compagnia o in festival e competizioni.



pryzmat-taniec.pl

   Altofest






Wakefield Poole: visiones y revisiones

Celeste González (ES) / SPANISH MATCHBOX
Celeste González (ES) / SPANISH MATCHBOX  Wakefield Poole: visiones y revisiones Altofest

Wakefield Poole è uno dei danzatori americani che si è unito al Ballets Russes de Montecarlo, ed è anche stato un regista di cinema porno gay. In Visiones y revisiones porto in scena uno studio comparato tra due lavori che il sopraccitato ballerino-regista conosce abbastanza bene. Da un lato, il secondo atto del Lago dei cigni, che Wakefield ha danzato più di una volta mentre lavorava per il Ballets Russes de Montecarlo, e dall’altro il primo film in cui firma la regia, nel 1971, una pietra miliare della cinematografia porno gay.
Il titolo, “Visioni e revisioni” sintetizza la proposta. La visione è la capacità di vedere, ma allo
stesso tempo una sensazione immaginaria percepita come reale. La revisione è l’azione di guardare ai dettagli e guardare qualcosa nel dettaglio.
Lo sguardo è sempre qualcosa di individuale. Attraverso questa performance-conferenza condivido con il pubblico la mia visione dal punto di vista del ballerino (da una prospettiva coreografica) riguardo a due lavori che mi coinvolgono personalmente a livello identitario.
Quest’opera mi ha permesso di entrare in contatto (via email) con Wakefield Poole, che ritiratosi dalle scene, attualmente vive in Florida (USA). Durante il processo di creazione e grazie all’aiuto del compianto “La Porta” ho avuto come guida Paul B Preciado, filosofo queer e professore dell’Università “Paris 7”, e riconosciuto attivista a livello internazionale.
Wakefield Poole: Visioni e revisioni è stato premiato a Barcellona al CCCB 2010, a cura di La Porta.
E’ il mio ultimo lavoro come Mauricio González.

Premio de la crítica de Cataluña al mejor solo de danza 2015
Creación: Mauricio González
interpretación: Celeste González
Edición de vídeo : Chemi Ferreiro
Colaboración de : conservatorio de la Gomera,A ras de suelo( Las Palmas), La Porta (Barcelona), galería Saro León( Las Palmas).
Gracias a : Ricardo Santana, Beatriz Preciado, Wakefield Poole, Carmelo Salazar
Con il sostegno di Acción Cultural Espanola (AC/E)


Celeste González (ES) / SPANISH MATCHBOX

Diplomato all’accademia di danza di Las Palmas, di Madrid e Zaragoza. Dal 1980 al 1992 ha lavorato in compagnie di danza come: Ballet de Zaragoza, Ballet Royal de Wallonie (Belgium) and Ballet Nacional de España, dove è rimasta per otto anni, come solista e in ruoli principali in opere come: Petipa, Ballanchine, Granero , Barra, Tedley, Duato … e tra gli altri con Maya Plisteskaya. Dal 1993 inizia il suo lavoro come autore, allontanandosi dal linguaggio accademico, sotto l’influenza della performance e dei linguaggi dal vivo, our mantenendo costante il legame con il balletto. Il suo allenamento e la sua esperienza artistica nella danza classica le permettono di distillare nel suo lavoro l’universo e l’iconografia dei balletti romantici, supportati da una solida conoscenza, e carichi di una ironia e una poetica assolutamente contemporanee.
Le sue opere travalicano lo spazio scenico del teatro e spesso sono presentate in gallerie d’arte, musei e altri luoghi non convenzionali. Oggi fa parte della compagnia teatrale Matarile. Una compagnia di riferimento del teatro contemporaneo spagnolo.
Con questa compagnia, lavora in quattro produzioni. Una delle quali “artificial animals” è stata premiata nel festival Don Quijote di Parigi nel 2009. Bea Fernández (three people all bodies) e Tania Arias (Danza more goat) sono altre due autrici con cui ha lavorato di recente. Nel 2012 inizia il processo di transizione da uomo a donna con terapie ormonali sostitutive. Da quel momento il suo nome è Celeste Gonzáles.
Il suo ultimo lavoro come Mauricio González è “Wakefield Poole: Visions and Revisions”. Diffuso nel 2010 e con il quale ha ricevuto il premio della critica nel 2015 come migliore opera solista di danza presentata in Catalogna.
La sua prima opera come Celeste è BIJOU, presentata a novembre nella Hiroshima hall di Barcellona.
Ritorna a lavorare con Matarile teatro nella sua ultima produzione, “Before the shrapnel”. Ad agosto di quest’anno sarà tra gli interpreti nella nuova produzione di Matarile teatro, “Circo de PULGAS”

Spanish Matchbox nasce da un progetto della piattaforma di Creación Contemporánea Española. Dopo una serie di attività internazionali, si cristallizza in un festival presso l’E&G Teater (Stamsund, Norvegia). Quest’anno, si fa un passo in avanti, Spanish matchbox si trasforma da festival a una struttura di micro-programmazioni che possano essere promosse in altri incontri e in altri festival che condividano una sensibilità comune al nostro progetto, moltiplicando le possibilità di relazioni. Questa nuova forma viene inaugurata con Altofest (a Napoli), il contesto ideale per avere un primo feedback.





     

   Altofest






Icaro – I begin to lose control

AZUL – Serena Gatti e Raffaele Natale (IT/Viareggio)
AZUL – Serena Gatti e Raffaele Natale (IT/Viareggio)  Icaro – I begin to lose control Altofest
trailer video

“Estasi ancora, un nuovo assalto, un’altra vertigine prego,la vita viene meno sì, ma non l’ardire, ancora una vertigine almeno.Ho conosciuto il labirinto, la prigione, la fuga, la mia, da me cercata, uccisione.L’ultimo schianto, il più crudele è vivere, senza tentare, a quello non mi voglio rassegnare”.

Il mito vede in Icaro colui che va fuori dalle regole, vola contro al sole e per questo viene punito con la morte. Qui Icaro non muore, lo cogliamo con uno scheletro d’ali. Il suo andare contro le regole non è, come si crede, orgoglio, ma l’atto ribelle e folle di intraprendere una strada alternativa in opposizione al potere costituito (il padre, la società, il giudizio esterno). Icaro cade non perché da vanaglorioso si è montato la testa, ma perché ha il terrore e il desiderio della vita: dalla prigione-labirinto dove è cresciuto vola contro al sole come gesto estremo disperato e vitale, in cerca dell’estasi.
Icaro si trova nel mondo di oggi, a vivere un’altra possibilità. Un mondo nuovo, di cui non conosce le leggi. Si confronta con la vita normale, che lui isolato nel labirinto non ha mai provato. La vita reale, nelle sue mani, nei suoi comportamenti, risulta assurda. Si invertono i segni, si danno valori diversi. È come un disadattato che non riesce ad omologarsi. La società da un lato lo accoglie come un mito, dall’altra non lo capisce e lo reputa un disabile, un perdente, un sognatore. Lo cogliamo con uno scheletro d’ali, la sua figura assomiglia a un aeronauta degli anni trenta, a un giovane dark disequilibrato, a un adolescente scriteriato. La vicenda di Icaro ci parla del giudizio della società, che condanna chi non rispetta le regole. La sua vicenda ci parla di chi brucia la vita desiderando l’estasi. Nonostante la caduta Icaro tenta ancora il volo. L’istinto verso la luce va al di là del rischio di cadere, il desiderio non muore ma si rinnova. È un inno al fallimento e alla perdita di controllo, al rischio, al perseguire il proprio anelito, al non omologarsi, all’accettare di essere sconfitti, perdenti, come alieni nel mondo.
Per Icaro è la luce, luogo di bellezza e pericolo estremo, rischio e vita al tempo stesso. Il labirinto, l’estasi, l’incontro col sole, la sfida, l’eccesso, il potere dello smarrimento, liturgia lisergica del dissenso.

produzione Azulteatro
progetto in residenza presso Tenuta dello Scompiglio, Aldes, Faki Zafaki Zagabria

di e con Serena Gatti
musica Raffaele Natale
versi Serena Gatti


AZUL – Serena Gatti e Raffaele Natale (IT/Viareggio)

Ci interessa incontrare le persone, parlare ai loro sensi, scegliere tra i segni i più necessari, i più onesti. Le nostre muse sono lo stupore, la poesia, il viaggio, il teatro, la musica, la luce, la danza. Costruiamo un linguaggio sincretico, che parli per segni, per forme, per suoni. Ci piace creare a partire dalla relazione tra suono, spazio, movimento, voce. Non crediamo in un genere prestabilito ma ci accordiamo col nostro stile alla necessità, alla poetica in atto. Ci muoviamo verso un teatro senza spettacolo, fatto di visione, di incontro. Spesso portiamo il teatro in luoghi non teatrali, dando vita a performances che nascono come eventi originali ed unici per lo spazio, in particolare per spazi da riscoprire, abbandonati, chiusi, dimenticati.



azulteatro.com/

   Altofest






Andrei Rublëv, una paniconografia

Societat Doctor Alonso(ES)
Societat Doctor Alonso(ES)  Andrei Rublëv, una paniconografia Altofest

Quest’opera intende creare un repertorio di iconografie del corpo umano, e allo stesso tempo lavorare con il suono e la scena come simboli della scena stessa. Andrei Rublëv, una paniconografia si ispira al titolo e all’opera di Andrei Tarkovskij, girato nel 1966, in cui il pittore iconoclasta Andrei Rublëv (1360 – 1427) compie un lungo viaggio nella Russia del tempo per dipingere gli affreschi della cattedrale dell’Annunciazione al Cremlino. L’opera del pittore, con l’unicità del suo stile iconoclasta, grazie all’utilizzo della prospettiva invertita, è di forte impatto su chi la guarda, mostrandoci l’arte non come strumento descrittivo della realtà, ma come una tra le possibili realtà esistenti.

Spectacle coproduced by Festival Temporada Alta and Alt Vigo Festival.
Societat Doctor Alonso receives support from ICEC and INAEM.

Direction: Tomas Aragay
Dramaturgy: Sofía Asencio and Tomas Aragay
Choreographs: Sofia Asencio
Creation and interpretation: Sofia Asencio and Nazario Díaz
Scenic space and lighting: CUBE
Production: Imma Bové


Societat Doctor Alonso(ES)

Sofia Asencio e Tomàs Aragay sono co-direttori della compagnia. Ogni loro opera inizia da uno strappo, così da permettere loro di ripensare ogni volta il loro linguaggio artistico. Fondendo generi, tipologie di spettacolo e di persone, creano il loro modo di abitare lo spazio scenico. Amano un utilizzo della scena più essenziale possibile, in modo da rendere il palco luogo di attesa poetica, svincolando il luogo dell’azione dall’attesa di qualcosa di spettacolare.
Societat Doctor Alonso hanno fissato la loro residenza a Pontós, un villaggio rurale nella provincia di Girona, per allontanarsi dal “rumore” e dalla “confusione” che circondano le arti e la creazione contemporanea in grandi aree urbane come Barcellona. Questo ha permesso loro di mettersi in ascolto della propria voce interiore. La creazione in un ambiente piccolo e rurale, il ritorno alle proprie origini culturali, permette loro di costruire un discorso solido e universale da una prospettiva periferica. Da questo segno, i Societat Doctor Alonso hanno quindi sviluppato la chiara intenzione di essere in relazione con il mondo circostante, desiderio sostenuto da un doppio convincimento: da un lato il bisogno di tenere uno sguardo fisso sulle direzioni creative che si sviluppano all’estero, dall’altro la necessità di mostrare la propria opera a pubblici con differenti background, in modo da poter avere stimoli artistici da una varietà di reazioni.
Societat Doctor Alonso collabora con una vasta compagine di artisti che provengono da svariati linguaggi artistici, spesso confluendo in collaborazioni che originano svariati progetti



doctoralonso.org/

Con il sostegno di

   Altofest






I’ll See You Out There – installation

Agnese Reginaldo Curator (IT/UK)
Agnese Reginaldo Curator (IT/UK)  I’ll See You Out There – installation Altofest

I’ll See You Out There è un progetto artistico nato nell’estate del 2015 a Londra ed intenzionato ad espandersi in diverse città e luoghi anticonvenzionali di esposizione. Ideato e diretto da Agnese Reginaldo, il progetto ha visto la partecipazione di 5 artisti internazionali nella messa in scena di una mostra collettiva, che ha avuto luogo a bordo di una vecchia dragamine lungo le rive del Tamigi.
I’ll see You Out There attraverso performance interattive e installazioni video, investiga il processo con cui la tecnologia ha cambiato il nostro modo di interagire con gli altri, creando nuove forme di linguaggio. I lavori presentati sono una reazione al sistema di comunicazione contemporaneo, e riflettono su come questo diverso modo di interazione cambia la nostra percezione delle relazioni, esplorando gli incontri di ogni giorno.
Ad Alto Fest , I’ll See You Out There esplora diversi modi di percepire I luoghi che ci circondano e come su di essi la nostra presenza si esprime in modo diverso. Tre artisti con altrettanti video dove ognuno di essi si immerge e indaga sul senso della propria presenza in quei luoghi presto scena di duello, sconcerto e contemplazione.

Eden Mitsenmacher – SEGUL – 2.45 min – 2015

Peter Matthews – EXPLORING THE IMPOSSIBILITY OF BEING IN TWO DIFFERENT TIMES AND PLACES AT THE SAME TIME – 4.45 min – 2015

Luigi Galasso – Desert Sky – 6.40 min – 2015

Curated by Agnese Reginaldo


Agnese Reginaldo Curator (IT/UK)

Eden Mitsenmacher
Nata nel 1987 in US; lavora in Rotherham and Tel Aviv.
Combina performance, video e installazioni per ottenere una visione critica ma anche partecipativa di questioni sociali, politiche e culturali, usando cultura pop creando familiarità e accessibilità. Possiede una laurea conseguita alla Goldsmiths University di Londra e un master ottenuto al Dutch Art Institute. Ha partecipato a numerose mostre, includendo; Istanbul Biennale, Van Abbbe Museum in Norvegia, Holon Design Museum, Liverpool Biennale, Arebyte Gallery London, ANILOGUE, Animation Festival Budapest, Internationales Kurz- FilmFestival Hamburg Germany e molto altro.

Luigi Galasso
Nato nel 1982 a Napoli; vive e lavora a Londra.
Laureato all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, dove ha studiato pittura, presto il suo interesse si dirige verso la fotografia e il video, frequentando un master di fotografia all’Accademia NABA a Milano. Lavora principalmente con video, fotografia e installazioni, e la sua ricerca ruota intorno temi sociali. Il lavoro dell’artista è stato esposto in città come Napoli, Roma e specialmente a Milano dove è stato rappresentato dalla Galleria Famiglia Margini diretta da Grace Zanotto.

Peter Matthews
Nato nel 1987 in Derby, Inghilterra; vive e lavora tra l’Inghilterra e Taiwan. Laureato con un MFA e BA Hons in Fine Art presso la Trent University di Nottingham, Lavora a stretto contatto con l’oceano e la sua ricerca è motivata dalle nozioni di scoperta e di esplorazione, mescolando una serie di pratiche che caratterizzano il video, l’installazione, il disegno, la pittura e le prestazioni. Ha partecipato a numerose mostre a livello internazionale e in tutto il Regno Unito tra cui: Potere del Mare, Accademia Royal West of England, Bristol, Appendage, Konnektor, Forum für Künste, Hannover, Germania, After Image: Contemporary Artisti e Fotografia, Art House Productions Gallery, New Jersey, USA e molte altre.



edenmitsenmacher.wordpress.com/
luigigalasso.net
petermatthews.org/

   Altofest






Cosaltro Esperimenti Ex.1 A Thixotropic mixture like the blood of Saint Januarius Ex.2 Rettifilo Ritmico

Antonino Talamo (IT/Napoli)
Antonino Talamo (IT/Napoli)  Cosaltro Esperimenti Ex.1 A Thixotropic mixture like the blood of Saint Januarius Ex.2 Rettifilo Ritmico Altofest

Cosaltro Esperimenti è una matrice che genera ogni volta un esperimento musicale diverso, in accordo con il luogo, le relazioni e le possibilità sonore circostanti.

Ex.1 > Un rito sonoro ispirato a “faccia gialla” (San Gennaro patrono di Napoli), il cui sangue è proprietà del popolo napoletano. musica lavica. Scenario e costume a cura di F. Terracina.
consulenza storico – letteraria di Francesco Andoli (giornalista, “Identitá Insorgenti”)

Ex. 2 > Un’automobile. 3 spettatori. Un autista. La città intorno. La musica dentro. Un concerto nella Teatromobile in movimento.

performed by A. Talamo


Antonino Talamo (IT/Napoli)

Musicista, Percussionista, Strumentista Live & Studio Recording.
Capace di un virtuosismo ludico con cui dosa sonorità e ritmi, creando estemporaneamente partiture travolgenti in cui si incrociano le fonti disparate, dall’elettronico al tribale, con una spiccata capacità di coinvolgere il pubblico in un qui ed ora inatteso, continuamente sorprendente.
In lui si incrociano i linguaggi musicali del sud del mondo dagli stili della Rumba alla musica della Capoeira afrobrasiliana, dalle percussioni afrobrasiliane agli stili tipici delle Escolas de Samba, oltre ai ritmi tipici del Nord Est del Brasile (Samba Enredo, Samba Pagode, Samba Reggae, Timbalada, Maracatù de Baque Virado), e i più conosciuti ritmi del Candomblè ecc. suonati con tutti gli strumenti della tradizione con tecniche e pronuncia tipica.
Suona con Peppe Sannino, Pietro Sinigaglia, Gloria Clemente, Kal Dos Santos,Iacopo Pellegrini, Gilson Silveira, Armanda Desidery, Rino Borriello, Galo Cadena, Roberto Lagoa, Corrado Cordoba, Nunzio Toscano, Annalisa Madonna, Fabio Gallucci, Antonio Pinto, Angelo Ricci, Michele Maione, Gianluca Campanino, Alberto Falco (MOMODUO 2010), Paolo Licastri, Giulia Capolino, Guido Schiraldi, Luca Cioffi,Francesco Manna, Duccio D’alò, DIONISO FOLK BAND, Fabrizio Alessandrini, Mario Sapia e altri.
Dal 2003 Lavora sull’organico, la strumentazione e la storia della Musica Popolare Afrobrasiliana. Prima col gruppo Ordinho e poi col gruppo Maracatudo. Gestisce ed organizza l’attività concertistica e didattica del primo nucleo Ritmico Musicale Ricreativo di Stile Afrobrasiliano a Napoli.
Dal 2010 è il percussionista del “Collettivo Salvador Irmao”, che propone Musica Popolare Brasiliana.
Collabora In Studio Recording: 2002 Chic’n’Bossa demo recording – Registrato da Fabrizio Alessandrini; 2003-2007 – Maracatudo Demo – Registrato da: Salvio Loffredo, Gennaro Jax Stigliano; 2007 Raiz “Uno” Universal Domestic – Nanninella X, Arrangiamento Organico di Percussioni e Registrazione; 2008 Dioniso Folk Band – Disco Omonimo; 2008 Peppe Sannino – Onn e Terra; 2009 Fabrizio Alessandrini – Piccoli Sogni Strani; 2010 Stefania Tarantino; 2010 Giulia Capolino.
Conduce una fervida attività didattica, portando la sua musica in contesti disagiati.
Dal 2005 è uno degli Artisti dellʼAssociazione Mus-e Italia Onlus, che si occupa dell’insegnamento del Ritmo delle Percussioni ai bambini delle scuole elementari nelle zone disagiate di Napoli.
Lavora presso La “Fondazione YHEUDI MENUHIN” (http://www.menuhin-foundation.com/) per il progetto VOICES FOR TOMORROW, come Artista-Ambasciatore per l’interscambio di culturale tra i popoli d’Europa.





   Altofest






Last

Frantics Dance Co. (DE)
Frantics Dance Co. (DE)  Last Altofest
Photo by Carlitos Peinaol

LAST è l’ultimo lavoro di Frantics Dance Company, con debutto presso il Teatro Sophiensaele di Berlino ed è stata premiata dalla stampa e dal pubblico di berlinese.
In questo spettacolo vengo esaminati i fenomeni contraddittori del tempo. Giochiamo con immagini sfocate del passato o del futuro, cercando di avvicinare più approfonditamente il modo in cui la memoria nell’uomo si comporta quando ricordano, ricreano o immaginano situazioni. Sembra che stiamo guardando le nostre vite che vanno avanti e indietro, e in varie modalità di gioco, abbiamo ripreso, collassato e congelato, riprendere e accelerare, crollare e ricostruire, sempre saltando avanti e indietro nel tempo.
LAST è come un film offuscato, come ricordi in una persona amnesica, quando la realtà ei sogni iniziano a essere contorti e mescolati.

co-produzione con Theater Sthral Berlin and Sophien Sael Berlin
Friendly supported by Theater Strahl Berlin

CHOREOGRAPHY Frantics Dance Company
PERFORMANCE Carlos Aller, Diego De La Rosa, Marco Di Nardo, Juan Tirado, Young-Won Song
COSTUMES Elisabeth Palomas Bueno
STAGE Dragan Denda
DRAMATURGY ASSISSTANCE Maja Zimmermann


Frantics Dance Co. (DE)

Il nome “Frantics” deriva dalla traduzione della parola spagnola Frenesi che significa agitazione mentale, eccitazione selvaggia,e passione estrema.
Frantics è stata fondata nel 2013 da Juan Tirado, Carlos Aller, Marco di Nardo e Diego de la Rosa. Nel 2015 e nel 2016 Eva Georgitsopoulou e Young-Won Song sono diventati parte della compagnia. Le influenze principali di Frantics sono Breakdance, hip hop sperimentale, danza contemporanea, arti marziali, Gaga.
La compagnia è in continua sperimentazione e
ricerca del movimento,mescolando la danza urbana, con
tecniche di improvvisazione con un alto livello di energia e teatro di danza. Il loro obiettivo è quello di creare un forte legame tra il pubblico e le sue personalità.
Nel 16/17 Frantics è diventata l’impresa più promettente di Berlino. Sono stati selezionati da una giuria per presentare la loro ultima produzione “Last” in uno dei teatri più importanti di Berlino, Sophiensaele. Dopo la performance, hanno vinto il premio del pubblico e la stampa ha portato la notizia della loro nuova ondata di danza contemporanea.
Redbull ha seguito Frantics durante la loro nuova creazione “Last” facendo un articolo schiacciante della filologia di movimento Frantics e sul concetto del nostro nuovo pezzo.



franticsdancecompany.com/

Con il sostegno di ambasciata germania

   Altofest






LuchaLibro

Hugo Clemente (ES) / SPANISH MATCHBOX
Hugo Clemente (ES) / SPANISH MATCHBOX  LuchaLibro Altofest

Una gara di composizione letteraria istantanea. I partecipanti si sfideranno al suono del DJ set di El Guatequista, vestendo maschere da wrestling: 5 minuti, 3 parole, per comporre versi o brevi racconti. Il pubblico decide il vincitore.
In collaborazione con Caspar Campania Slam poetry.
LuchaLibro è una gara di composizione istantanea molto in voga in Perù in questo periodo, dove ha avuto
inizio, ed è sostenuta dal Ministero della Cultura Peruviano. In Spagna sta diventando sempre più famoso e si sta diffondendo in varie città durante eventi letterari. La gara è concepita come un campionato ad eliminazione, in cui 2 partecipanti per volta si sfidano davanti al pubblico, componendo in 5 minuti (sulla base di 3 parole uguali). I partecipanti entrano sul ring indossando maschere messicane da wrestling, e il pubblico decreta il vincitore, fino allo scontro finale.
Con il consenso degli inventori di LuchaLibro, quest’anno Spanish Matchbox è lieta di presentare un
campionato durante Altofest. Questo campionato di improvvisazione letteraria sfida i partecipanti a testare le proprie capacità di scrittura e improvvisazione. Allo stesso tempo fa emergere l’atto della scrittura da quella zona d’ombra, silenziosa e calma, cui di solito è associata. La scrittura diventa così un potente atto performativo, in cui gli scrittori si espongono in pubblico.

condotto da Hugo Clemente
In collaborazione con Caspar Campania Slam poetry

Con il sostegno di Acción Cultural Española (AC/E), Programma PICE (Programa para la Internacionalización de la Cultura Española)


Hugo Clemente (ES) / SPANISH MATCHBOX

Hugo Clemente ha un ampio background. Laureato in Psicologia sociale; è stato professore universitario di spagnolo negli Stati Uniti ed ha tenuto corsi di scrittura creativa in Spagna, Stati Uniti e Norvegia; ha lavorato come terapeuta in programmi di disintossicazione; è stato insegnante di surf e snowboard; è musicista e DJ tra le altre cose. La sua produzione di scritti è molto vasta, ha scritto per molte riviste letterarie e di contro-cultura, ha composto i testi di molte canzoni della band punk e hardcore Hiperkorë e scrive correntemente sul suo blog No toques nada. Il suo testo Cuaderno de Agua è stato pubblicato da Canalla Ediciones nel 2013 ed è stato tra i finalisti di LuchaLibro nelle Canarie, Spagna. Ha preso parte a PervertiDos, Ménades: un invito all’euforia e ha scritto per il teatro e il cinema. tra le sue ultime opere, il documentario The Blinking Island (2016), che è stato selezionato
per svariati festival. Ha collaborato con Interf Iberian Studies, Mondo Sonoro, Los Barbaros (NY), Calviva e Pildora Sonora tra gli altri.

Spanish Matchbox nasce da un progetto della piattaforma di Creación Contemporánea Española. Dopo una serie di attività internazionali, si cristallizza in un festival presso l’E&G Teater (Stamsund, Norvegia). Quest’anno, si fa un passo in avanti, spanish matchbox si trasforma da festival a una struttura di micro-programmazioni che possano essere promosse in altri incontri e in altri festival che condividano una sensibilità comune al nostro progetto, moltiplicando le possibilità di relazioni. Questa nuova forma viene inaugurata con Altofest (a Napoli), il contesto ideale per avere un primo feedback.

CASPAR (Campania slam poetry ass.regionale) è un collettivo autonomo radicato sul territorio campano che prende forma nel 2016 con lo scopo di organizzare e promuovere eventi legati alle competizioni poetiche (Poetry slam), alla poesia performativa ed orale e alla Spoken word sul territorio regionale.
Il primo nucleo della CASPAR nasce a Benevento nel 2014 dove viene organizzato il primo slam in Campania, lo “Sputa il Rospo” poetry slam, nel 2015 inizia la collaborazione con la LIPS, la lega italiana di poetry slam e la Campania entra a far parte del coordinamento nazionale come regione autonoma.
A partire dal 2016 la rete CASPAR si allarga, si espande, coinvolgendo performer, scrittori ed emcee di diverse città e province campane come Avellino, Nola, Salerno, Caserta e Napoli.



notoquesnada.com

     

   Altofest






Witajcie/Welcome

Javier Cuevas / Sara Serrano (ES/NO) / SPANISH MATCHBOX
Javier Cuevas / Sara Serrano (ES/NO) / SPANISH MATCHBOX  Witajcie/Welcome Altofest

Un progetto musicale, una coreografia, una installazione di Javier Cuevas e Sara Serrano. Un progetto che si origina dalla collaborazione con artisti legati alla musica e al canto corale, incontrati attraverso progetti di residenza o di esibizione. Il progetto si basa sulla ripercussione della marcia, degli inni e dei canti corali sul corpo (come corpo fisico, politico e corpus ideologico). Viene costruito dalla resistenza, quella slegata dalle logiche di produzione, dalla inconsuetudine, dalla partecipazione e da ciò che mette in discussione la relazione artista-pubblico.
Una transazione dall’arcaico-collettivo al domestico-artificiale. Dal canto e dalla marcia collettivi e primitivi fino alla bugia borghese.

UN DISPOSITIVO
UNA INSTALLAZIONE
UNO SPETTACOLO DI DANZA
UNA MARCIA IN NOME DI UN MOTIVO SCONOSCIUTO
UNA MOTIVAZIONE PRIVATA E SEGRETA
UN ASANA YOGA
CAMMINARE SVEGLI E IN SILENZIO
NEL DUBBIO DI TROVARE UN MOTIVO COMUNE
L’INNO DI UN UNICO MONDO
IL DESIDERIO DI CREDERE IN QUALCOSA
MANTENERE IL CONFINE
RENDERSI CONFORMI E DISPONIBILI AL SEGNO
PRENDERE PARTE ALLA MARCIA
FARE/FARSI (NELLA) CORSA/MARCIA
CAMMINARE I PASSI DEGLI ALTRI
AVVICINARSI A CIO’ CHE E’ ARCAICO/SCONOSCIUTO
MARCIARE PER CIO’ CHE TI VIENE INCONTRO
RAGGIUNGERE LA FORMA DOPO L’AZIONE
UN’IDEA CHE, MENTRE LA MARCIA AVANZA, RESTA INDIETRO

Con il sostegno di Acción Cultural Española (AC/E), Programma PICE (Programa para la Internacionalización de la Cultura Española)

With the support and collaboration of Solar, Acción Cultural Sociedad Lugar Arte (Tenerife). Centro Párraga (Murcia). L’Estruch Sabadell (Barcelona). TEA/ Tenerife Espacio de las Artes (Tenerife). And TNT Festival (Tarrasa)

The lieder is a Javier Cuevas and Sara Serrano project in collaboration with: Adán Hernández (writer and performer, Tenerife www.solucionesdramaticas.com), Pilar Beltrán (Pianist, Murcia www.pilarbeltran.es), Raffaella Menchetti (Performer and video artist, http://raffaellamenchetti.tumblr.com/) and Miguel Morales (Film Director, Tenerife https://es.wikipedia.org/wiki/Miguel_G._Morales). Light design: Octavio Gómez Vázquez.


Javier Cuevas / Sara Serrano (ES/NO) / SPANISH MATCHBOX

Javier Cuevas (Murcia, 1973) Drammaturgo, performer, curatore e autore nel campo delle arti performative. Direttore artistico di Live Arts Lab – Theatre Leal of La Laguna (Tenerife, Canary Islands). www.leal-lav.com.
Presenta Gracias (1”) LIMITES (2011, Auditorio de Tenerife, Hamlet Post Scriptum (Teatro Victoria, Tenerife) e Love is a dog that comes from Hell (2013, Teatro Guimerá, Tenerife). Attualmente lavora con Sonia Gómez (BAILARINAS); con Amalia Fernández (EL RESISTENTE Y DELICADO HILO MUSICAL), con E&G Teater Norvegia & Sara Serrano (ULTRAPERIFEROA 40º) e con Carlota Mantecón (LO REAL). THE LIEDER è il suo ultimo progetto (premier in 2017). Ha presentato i suoi lavori in Spagna, Brasile, Germania, Italia, Algeria e Norvegia.

Sara Serrano (Murcia, 1974) is a mediaturgist. Degree in Stage Directing and Art History. Master in Art. Theatre Practice, by Rose Bruford College (university of Manchester). As an extension of her work in the field of Performing Arts, she has worked with installations and multimedia montage and she has a long experience in Art Production, Exhibition Design and Cultural events Management. She presents her Works as contexts as Fringe-NY (SOLEDAD.ES), International Brisbane Arts Festival-Australia (DO-DO LAND) or Black Box in Oslo-Noruega (THE ANSWERING MACHINE). Founder, by Eduardo Balanza of DFH, with whom she produced different pieces that mix installation, performance and video, as ATTA AIRLINES. KIT DE SEGURIDAD (CaixaForum, ARCO). Currently living in Oslo (Norway) where she collaborates with Ossavy & Kolbenstvedt, Jo Strømgren Kompani & Ruk Ruk Company (co-founder). She also works in Spain with projects as THE LIEDER (premier in 2017).

Spanish Matchbox nasce come una piattaforma della creazione contemporanea spagnola. Dopo una serie di attività internazionali, si cristallizza in un festival presso l’E&G Teater (Stamsund, Norvegia). Quest’anno, si fa un passo in avanti, Spanish matchbox si trasforma da festival a un sistema di produzione a celle, che possano essere promosse in altri incontri e in altri festival che condividano una sensibilità comune al nostro progetto, moltiplicando le possibilità di relazioni. Questa nuova forma viene inaugurata con Altofest (a Napoli), il contesto ideale per avere un primo feedback.



solucionesdramaticas.com

     

   Altofest






Ms Fox Invited Ms Cat For Tea and a Chit-Chat One Late Late Afternoon Last Summer

Kik Melone (HR)
Kik Melone (HR)  Ms Fox Invited Ms Cat For Tea and a Chit-Chat One Late Late Afternoon Last Summer Altofest

L’opera porta sulla scena la problematica della condizione femminile nel mondo della danza e della perfomance, attraversando i linguaggi più disparati: danza contemporanea, teatro danza, cabaret, musica dal vivo e magia.
Per compiere questa analisi, gli autori hanno creato delle identità immaginarie, Ms Fox e Ms Cat, che sono raggiunte in scena da un misterioso personaggio, Mr Eye, che le accompagna al piano. Iniziano interrogandosi sugli approcci classici alla coreografia, facendo dell’ironia sul successo commerciale del Bolero di Ravel.
Abbandonandosi all’immaginazione e assumendo il teatro come luogo della magia, animano un centinaio di miniature, dando vita ad una vorticosa performance di ombre.
Durante i loro monologhi si occupano di due approcci al testo in scena, utilizzando testi dell’ultimo scritto di Virginia Woolf Tra un atto e l’altro e The Transformative Power of Performance di Erica Fisher Lichte. Identificando il performer come un intrattenitore magico, gli autori usano le Streghe del Macbeth, sebbene la loro danza magica sia un classico Charleston. Il ritorno alle identità originarie segna la fine dello spettacolo, in cui lo spazio performativo diventa un mondo magico e primitivo animato da danza contemporanea, improvvisazione e esplosioni sonore

Production: Kik Melone in co-production with Student center of the University Zagreb-Kultura
promjene-Teatar &TD, 2016.g.
Ms Fox Invited Ms Cat For Tea and a Chit-Chat One Late Late Afternoon Last Summer is the winner
of the Croatian Theater Reward in category The best dance performance in year 2016

Co-creators and performers: Silvia Marchig, Iva Nerina Sibila and Josip Marsic
Costume design: Ana Fucijas
Light design: Sasa Fistric
Black pawn creator/graphic and artistic design of the booklet: Hana Lukas Midzic
Texts by: Virginia Woolf Between the acts , Erika Fischer – Lichte The transfornmative power of
performance: A New Aesthetics, William Shakespeare Macbeth
Texts are spoken in English, Croatian and Italian


Kik Melone (HR)

Silvia Marchig (Rijeka, 1975), danzatrice e insegnante, di stanza a Zagabria.
Co-fondatrice e direttore artistico della Compagnia Kik Melone. Lavora nel campo del teatro danza contemporaneo e della performance.
Inizia il suo percorso artistico nelle arti della sperimentazione, utilizzando danza, voce e testo. Autrice di diverse piece teatrali, in collaborazione con altri artisti che attraversano la compagnia, o da sola in altri progetti indipendenti in Germania, (Desperate Figures Dance Theater, Mainz), e in Croazia (Fourhanded/Četveroruka, Trafik, IMRC, Llinkt Dance project, Marmot…).

Iva Nerina Sibila (1971, Zagabria) è una danzatrice e scrittrice. Diplomata alla Northern School of Contemporary Dance di Leeds (1995); da allora ha sempre lavorato come danzatrice, performer, coreografa, insegnante, scrittrice a livello nazionale e internazionale.
Le sue attività artistiche al momento:
E’ guida del progetto Inclusive Movement Research Collective – IMRC, un progetto educativo di danza e performance per danzatori con e senza disabilità.
Kik Melone – co-autrice e performer e Transitive Fiction Theatre – Trafik – co-autrice e performer.
I suoi scritti su danza, teatro fisico, arti performative e nuovo circo sono stati editi in numerose pubblicazioni croate e internazionali.
Ha tenuto seminari di danza, genere e femminismo presso il Centre for Women’s Studies e Academy of Dramatic Arts, Department for Contemporary Dance – collegium on Inclusive and integrated dance practises.

Josip Maršić
Musicista, compositore e sound designer, lavora nel campo del teatro, del cinema



jmzm.bandcamp.com

   Altofest






Stabat Parthenope

ODC Ensemble (GR)
ODC Ensemble (GR)  Stabat Parthenope Altofest

Secondo l’antica leggenda greca, Partenope si getta in mare e annega quando il suo canto non riesce ad ammaliare Odisseo. Il suo corpo viene trascinato fino a Napoli, sull’isola di Megaride, dove ora sorge Castel dell’Ovo. In suo onore, le genti cumane che vi si trasferirono, chiamarono la città Partenope.
Questo concerto/improvvisazione musicale prende le mosse dal mito di Partenope e dallo Stabat Mater di Pergolesi. Il compositore Tilemachos Moussas e la regista Elli Papakonstantinou formano un insolito e dinamico duo. Questa composizione musicale fonde brani tratti dalle musiche originali di Pergolesi con l’industrial e il jazz, lo scat e delle improvvisazioni testuali.
La performance è strutturata innestando testi su Partenope, come l’Odissea di Omero, con musica barocca e il pianto della vergine Maria. La figura della Sirena Partenope è qui in dialogo con quella della Vergine Maria.
Questo viaggio musicale dal mondo antico a quello della cristianità, innestato sui testi, esplora il suono, la femminilità e i suoi stereotipi.

Concept/Text: Elli Papakonstantinou
Music /composition/guitar, live electronics, loops: Tilemachos Moussas


ODC Ensemble (GR)

Elli è un’artista indipendente di stanza in Grecia. E’ autrice, regista e co-scrittrice di numerose perfomance pluridisciplinari basate su elementi musicali, nuovi media con un impianto filosofico. E’ tra gli esponenti dell’avanguardia europea. La sua proposta artistica è rivolta a interrogare le aspettative tradizionali sul coinvolgimento del pubblico, focalizzandosi sulla cittadinanza attiva. Ha studiato e vissuto nel Regno Unito per più di una decina d’anni, e ha lavorato in molti paesi. Ha presentato le proprie opere in luoghi come Edinburgh Festival, (“Edinburgh 1st award 1997”) (UK), Athens and Epidavros Festival (GR), Princeton University, (U.S.A.), Opera House Cairo (EG), LaMaMa theatre, NY, (USA), THEATERHAUS GESSNERALLEE Zurich (CH), National Theatre of Greece (GR), SGT- Onassis Foundation (GR), Inauguration Ceremony of the Bibliotheca Alexandrina (EG), Benaki Museum (GR), Bora Bora (DE), International Festival Iraq, etc.
La sua ultima opera con l’ODC Ensemble, “Revolt Athens” è stata presentato presso Neukollner Oper Berlin (GE), Musikteatretage Festival (AU), Antic Teatre International Barcelona (SP), Hellenic Festival of Athens (GR), Operadagen Festival, Rotterdam e il BE Festival (UK). L’opera è attualmente in tour. Attualmente sta lavorando alla sua ultima opera site-specific “Luisette, the backstage of a revolution”, commissionatole dall’ Hellenic Festival of Athens and Cultural Capital Eleusis21 (che ha debuttato il 22 Giugno).

Tilemachos Moussas è nato a Tessalonica, in Grecia.
Dopo aver concluso gli studi presso Agostini Music School, gli è stato offerto un posto e una borsa di studio alla Berklee Music School.
Ha lavorato con numerosi importanti musicisti:Damo Suzuki, Savina Yannatou, Blaine Reininger, Julia Kent, Pamelia Kurstin, Lena Norin, Michel Hatzigeorgiou, Missirli Ahmet, Georgia Sylleou, Thanos Anestopoulos, ha suonato in performance con artisti come Chico Freeman, Sheila Jordan, Jerome Rothenberg.
Tilemachos e la sua formazione hanno suonato come guest in concerti di musicisti e formazioni come Anouar Brahem, Nouvelle Vague, Brendan Perry (Dead Can Dance), Ozric Tentacles, etc
Tilemachos ha composto le musiche per diversi spettacoli e performance come “RE-VOLT Athens” regia di Elli Papakonstantinou -“Pulsar” regia di John Britton, “Adio Adio Amore” (una parte delle musiche) coreografia di Daphnis Kokkinos Tanztheater Wuppertal Pina Bausch e numerose altre piece teatrali e performance. HA inoltre composto le colonne sonore di svariati film.



odcensemble.com

vyrsodepseio.com
moussas.com

   Altofest






Malagrazia (terzo approdo)

Phoebe Zeitgeist (IT/ Milano)
Phoebe Zeitgeist (IT/ Milano)  Malagrazia (terzo approdo) Altofest

La grazia che santifica, la grazia che libera, la grazia che uccide. Il grande disegno, l’elevazione di sé al di sopra di sé, la fuga dell’uomo dal corpo che per realizzarsi ha bisogno del sangue degli ultimi, dei reietti, dei topi.
Due fratellini orfani alle prese con le paure dell’ infanzia, il desiderio di diventare grandi e la solitudine del volo; si inventeranno mondi passati e presenti, alle prese con pestilenze inventate e doveri di stato, fino alla ricerca ultima delle loro origini. In un territorio sospeso, animato da presenze affilate e pericolose, attraversando situazioni cangianti e identità impossibili e dolorose, ciò che resta a queste creature isolate per andare avanti, non è altro che il desiderio di un’identità che plachi le eterne tensioni fra l’alto e il basso, fra il supremo e l’infimo. Fino alle tragiche istanze finali.
L’oblio delle scelte fatali. Questo è il luogo dove si sviluppa Malagrazia, il nuovo lavoro di Phoebe Zeitgeist che mette in scena la vertigine emotiva di un’umanità dilaniata dalla paura di restare sola con sé stessa.
Il processo che porterà alla versione definitiva di Malagrazia, si svilupperà a tappe – Isole, attraversando, per circa un anno, diversi luoghi che ne segneranno l’evoluzione. Ogni luogo sarà un’Isola della ricerca o un Approdo dell’andare in scena.

uno spettacolo di Phoebe Zeitgeist
in co-produzione con Piccolo Teatro Patafisico, Palermo
in collaborazione con Teatro Civico 14, Caserta / Teatro Rossi Aperto, Pisa / AltoFest, Napoli

Ideazione e regia Giuseppe Isgrò
drammaturgia Michelangelo Zeno
con Giuseppe Isgrò e Dario Muratore
architettura del suono Stefano De Ponti
immagine Francesca Frigoli
cura del progetto Francesca Marianna Consonni


Phoebe Zeitgeist (IT/ Milano)

Phoebe Zeitgeist è un gruppo teatrale di Milano, fondato nel 2008. Il gruppo ha a suo attivo undici spettacoli, tra cui Loretta Strong di Copi, vero e proprio manifesto della compagnia seguito da altri due spettacoli del drammaturgo franco/argentino. Altri spettacoli sono da The Americans Blues di Tennessee Williams e da The Atrocity Exhibition di J. G. Ballard. Nel 2011 il gruppo realizza una performance e video dal titolo Phoebe Zeitgeist appare a Milano, ispirato al lavoro di Rainer W. Fassbinder Blut am Hals der Katze. Nel 2014 Phoebe Zeitgeist ha realizzato Adulto, ispirato ai testi finali di Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante e Dario Bellezza. L’ultimo spettacolo è il Baal di Brecht; questo lavoro è stato scelto nel giugno 2015 dalla IBS International Brecht Society per partecipare al XV simposio su Brecht, a Oxford.



pzteatro.org/

   Altofest






Conferenza/Nudo e in semplice anarchia

Roberto Corradino (IT/Bari)
Roberto Corradino (IT/Bari)  Conferenza/Nudo e in semplice anarchia Altofest

Conferenza. Atto IV, Scena I, Riccardo II, William Shakespeare. Riccardo II d’Inghilterra sta per essere deposto; il pubblico come i Lord o Pari d’Inghilterra in attesa dello spettacolo della caduta del re. Conferenza è prima di tutto una tentazione, una decorazione intorno al vuoto, esibita al pubblico. La lunga soggettiva mentale della caduta in differita di un re scespiriano, un eroino fallito che intrattiene da morto parlante gli spettatori, avendo ancora tanto da dire – pausa, secondo tempo – Nudo e in semplice anarchia. Atto V, Scena V, Riccardo II, William Shakespeare. Carcere di Pomfret, la morte di Riccardo. Ora Riccardo deve morire. E muore, ma lo spettacolo continua, continua, continua, continua_ “Un tavolo, una corona e tutta la centralità dell’attore che si sdoppia e si moltiplica, con l’espediente teatralissimo di una assunzione radicale, alla maniera di Carmelo bene, Corradino disegna una mappa, personale e condivisibile, di un orizzonte culturale che si fa politico” G.Capitta, Il Manifesto 2007

production reggimento carri | teatro
co production Dimora Fragile/Es.Terni Festival 2008
with the support of Teatro Kismet 0.per.A (Bari)
finalist of the 2007 Theatre Festival F.I.T. Lugano
candidate to Ubu prize best actor 2008
invited in TheaterEffen 2008, Berlin

by “Richard II”, W.Shakespeare
written and performed by Roberto Corradino
staging, lighting, overall view Vincent Longuemare
photographer Laura Arlotti


Roberto Corradino (IT/Bari)

Roberto Corradino | Reggimento Carri, nasce nell’ottobre del 2000, compagnia e sigla produttiva. Drammaturgia contemporanea, riscrittura di classici, cantieri di lavoro pluriennali, tramite laboratori e seminari e molta attenzione alla formazione dell’attore pensato come macchina immaginativa, caratterizzano il percorso del reggimento nella sua ricerca e nel suo lavoro sul territorio, nella direzione di un teatro che metta l’umano al centro della sua ricerca, e aldilà delle mode e delle tendenze, una qualità popolare ma rigorosa di incontro pubblico. che gli è valsa segnalazioni e coproduzioni con festival e strutture del territorio nazionale quali festival Es.terni, Gender Bender International Festival, Primavera dei Teatri, Fit Lugano Festival, teatro Kismet OperA, Festival Castel dei Mondi, Teatri di vetro Festival & Romaeuropa, Teatro Pubblico Pugliese. Tra i suoi lavori teatro “Piaccainocchio” 2003 finalista al Premio Scenario; “Perché ora affondo nel mio petto”, “Conferenza / Nudo e in semplice anarchia”, “Cuore_come un tamburo nella notte” (dal romanzo di E.De Amicis), “Making of “Le Pays lontain” de Jean Luc Lagarce”, “Le Braci”, “L’Osso Duro” da Kafka, e KNØwnønê , (ovvero roberto corradino è morto), SKÀUSCHÊ. Lavora oggi a una scrittura in forma di monologo ispirata alla figura di Cordelia, la figlia diseredata di Lear, e intorno alla domanda Come si costruisce la verità



reggimentocarri.org

   Altofest






Folding Simonarossi

Simona Rossi (IT/Roma)
Simona Rossi (IT/Roma)  Folding Simonarossi Altofest

L’Ikebana è l’antica arte giapponese di disporre i fiori recisi. Mira a creare un’armonia tra i fiori, il vaso e l’ambiente circostante. Simonarossi, senza secoli di tradizione alle spalle e nessuna vera filosofa, aspira a una simile maestria: calibrare l’incidentale usando l’appartamento ospite come vaso e il pubblico come ambiente circostante. Con una tecnica “che unisce l’Atlante e l’ufficio di collocamento”, Simonarossi dimostra “che il teatro, la danza, il teatro-danza o come lo vogliate attualmente chiamare, può essere un genere realista.”
Per questo appuntamento di Altofest Simonarossi ri-flette su Simonarossi.Un foglio assume forme diverse a seconda di come lo si piega. Un sassolino produce geometrie mutevoli se posto nelle riflessioni multiple di un caleidoscopio. Cosa diventa Simonarossi in un nuovo appartamento?

Di e con Simona Rossi
in collaborazione con Stefania Carvisiglia


Simona Rossi (IT/Roma)

Simona Rossi cresce e vive tra la danza e il video ma ama passeggiare in territori altrui, da sola e in compagnia. Lavora come danzatrice in Francia con Loïc Touzé e Ambra Senatore, e in Italia con Kinkaleri e Barokthegreat. In Francia conduce laboratori di preparazione alla visione per giovanissimi spettatori. Ha studiato cinema al Dams di Roma3 e si è laureata in danza contemporanea presso il Laban Centre a Londra. Oggi più di ieri, e domani più di oggi, il corpo e l’immagine in movimento sono il punto di partenza per le sue esplorazioni in universi altri.

Stefania Carvisiglia è nata e vive a Roma. Si laurea in Sociologia con una tesi sulla Performance Art. Studia da anni la danza contemporanea e conduce laboratori di pratiche di movimento. È interessata alla creazione e sperimentazione di cortocircuiti che tengano aperto il possibile nell’osservazione della realtà.



simonarossi.com

   Altofest






Made with love

Teja Reba (SI)
Teja Reba (SI)  Made with love Altofest

Nell’opera Made With Love l’autrice affronta il problema del concetto di famiglia, dalla prospettiva dei lavoratori precari contemporanei. Nel caso specifico, la condizione di artista, abbatte le divisioni tra sfera pubblica e privata, sebbene questo livellamento non sia frutto di un’azione politica dichiarata, ma piuttosto dalla necessità di sopravvivere.

Lavorare in condizioni di precarietà significa mescolare la produzione e la riproduzione, e la produzione si “disperde” in ogni ambito della vita.
Questo apre la problematica sociale e economica di valutare il “prodotto lavorativo” quando tutta la sfera familiare è inclusa in esso. Dunque, qual è il ruolo sociale e privato di un genitore, di un artista e di un lavoratore precario? Entrambe le condizioni di artista e genitore sono considerate come equivalenti all’interno della società, originate entrambe da attività/necessità/responsabilità che derivano direttamente dall’amore. L’autrice analizza l’ideologia che risiede dietro al senso del lavoro di cura e del lavoro artistico, e solleva il tema del lavoro non retribuito, invisibile. Distruggendo l’idea preconcetta che entrambi i lavori siano mezzi per conquistare felicità e appagamento, Made With Love ci lascia al confronto con le difficoltà, aprendo una discussione sulla cultura dei luoghi comuni.

Production: Maska

Financed by the Ministry of Culture of the Republic of Slovenia and Ljubljana Municipality

Author and director: Teja Reba
Performed by: Teja Reba, Loup Abramovici, Ava Nuria Reba Abramovici, Bela Su Reba Abramovici, Eduardo Raon
Sound design and original music: Eduardo Raon
Space and light design: Meta Grgurevi and JA A
Dramaturgy: Suzana Koncut
Technical direction: Igor Remeta
Photography: JA A, Nada gank
Production manager and executive producer: Tina Dobnik
Special thanks to: Janez Jan a, Barbara Rajgelj, Maja and Jerneja orli, Sarah Luna ek.


Teja Reba (SI)

Teja Reba è una artista indipendente e una performer di stanza a Lubiana. Lavora attualmente come direttrice di City of Women- Association for Promotion of Women in Culture, curando annualmente la programmazione del suo festival – International Festival of Contemporary Arts. E’ stata attiva politicamente come presidente di The Association for Contemporary Dance of Slovenia (2013-2016) ed è stata membro della Pre eren Foundation (2014-2016), responsabile della National Awards for Arts in Slovenia. Al di là delle attività svolte da sola, gli ultimi 10 anni sono stati dedicati alla collaborazione con Leja Juri i , con cui ha dato vita a numerosi interventi, performance, installazioni, vinto premi e riconoscimenti della critica, presentando le proprie opere su palcoscenici nazionali e internazionali, preso parte a svariati progetti Europei (Space for Live art, Imagine 2020, Identity.Move!, Spider, etc.). Come performer ha lavorato a lungo con la coreografa Yasmine Hugonnet (2006-2009), il regista teatrale Janez Jan a (2005-2017) e ha ricevuto una forte influenza dal lavoro svolto con Forced Entertainment (2013) tra molti altri importanti artisti.



maska.si/
cityofwomen.org/

Con il sostegno di